di Massimilano Gallo da ilnapolista.it
Il mondo del calcio, in Italia ma non solo, ha una strana idea di sé. Si percepisce come un universo a parte. Un universo di bambini viziati e irresponsabili. Tutti: i dirigenti federali, i presidenti di calcio fino ai calciatori che fanno sempre la figura di quelli che scendono dal pero. I calciatori si dessero una svegliata. Hanno quasi tutti superato la maggiore età. Hanno mogli, compagne, figli, genitori. Fin qui in Italia si sono distinti soltanto per la battaglia contro i tamponi ogni due-tre giorni. La vita va oltre quelle inutili interviste concesse a fine partita.
La domanda è: perché il mondo del calcio pretende di agire come se non ci fosse una pandemia mondiale? Il tempo dei loro privilegi è bello che finito. Non bisogna spiegarglielo ogni due-tre minuti. Non si sono resi conto che il mondo è cambiato? Problemi loro. Non si può perdere tempo ad ascoltare le farneticanti proposte della Conferenza Regioni che – spalleggiata e/o pressata dai presidenti dei club – chiede la riapertura degli stadi al pubblico mentre in tutta Europa e anche in Italia stanno crescendo i contagi.