Abbiamo progettato questo ciclo di seminari con Claudio Dal Pozzo e altri amici in molti colloqui mattutini qui in sezione.Siamo partiti dalla considerazione che abbiamo la presidenza di quattro Municipi su 15.Siamo allora partiti alla ricerca di un contributo che i presidenti del I, II, III e VIII municipio potrebbero e potranno dare per indicare una nuova visione di Roma.Che messaggi potrebbero dare questi municipi all’intera popolazione romana sulla base dei risultati raggiunti? Quali messaggi? Come i cittadini, gli elettori, l’intera città di Roma potranno recepire questi messaggi?Abbiamo ritenuto che i cittadini, purtroppo, non prenderebbero in seria considerazione gli esempi di buona amministrazione, l’esperienza e la competenza. Riteniamo che cittadini ed elettori possano essere più attenti alla proposta di nuovi orizzonti per una società futura possibile dove le nostre esperienze, le nostre competenze il nostro buon governo siano elementi e supporto di una politica che dia vigore e speranza per vedere una città nuova, da costruire insieme, con possibilità concrete di crescita, sviluppo, vita compatibili con i tempi che cambiano e con la modernità che avanza veloce.Con responsabilità abbiamo convenuto di elaborare la nostra esperienza e dare un contributo insieme ai consiglieri municipali iscritti alla nostra sezione e con alcune risorse qualificate e presenti in questa.Non tralasciando una immediata verifica con alcuni consiglieri comunali del rapporto politico e amministrativo tra municipio comune e città metropolitana.Siamo quindi partiti guardando Roma dal secondo municipio. Cercando un orizzonte che deve essere culturale prima che politico ma che non può essere astratto.Ecco allora che la dimensione romana va vista non solo nella sua configurazione urbana ma nella dimensione istituzionale più vasta che le compete: la città metropolitana.La città metropolitana – fatta di 121 comuni e circa 4 milioni di abitanti – non è solo una struttura amministrativa.È un insieme di cittadini che vivono delle sue strutture civili e tecnologiche, che usufruiscono delle sue reti di servizi e dei suoi monumenti storici, archeologici e universali.Ma non ha ancora una cultura omogenea e condivisa.Ecco quindi un obiettivo importante che i nostri amministratori devono aiutarci a definire e a raggiungere.L’azione locale non è fine a se stessa.È un momento della vita universale e, anche nel caso di Roma, si presenta con esigenze di responsabilità politiche e amministrative che travalichino ogni confine amministrativo, ogni cartografia.Riteniamo peraltro che occorra tempo per elaborare politiche e programmi consoni a una nuova visione di Roma e al suo ruolo di capitale e di città universale.Occorre però partire subito poiché le scadenze amministrative si avvicinano.Non basta denunciare le contraddizioni, le incertezze, i guai che l’attuale amministrazione di Roma e della Città Metropolitana commettono ogni giorno.Questi amministratori saranno anch’essi capaci di rintuzzarci con episodi o con provvedimenti che, seppur parziali, hanno destato soddisfazioni.È di questi giorni l’accordo della Sindaca con il Governo per un nuovo progetto di Roma che avrà un suo valore, in special modo recependo quanto fatto dai nostri amministratori e dai nostri governi in precedenza.La cultura di questa maggioranza e di questi governanti la riteniamo asfittica, se non pericolosa,Occorre allora delineare nuovi orizzonti che convincano e coinvolgano cittadini ed elettori.Che li aiutino a intravvedere miglioramenti e progressi raggiungibili con le nostre proposte politiche e ideali.Che riconoscano nei nostri programmi, nelle nostre organizzazioni, nelle nostre esperienze e competenze le qualità per indicare i leader capaci di dargli fiducia per realizzare insieme obiettivi di una vita degna di essere vissuta in una città che non ha bisogno di aggettivi per essere riconosciuta come caput mundi.
Roma
il Circolo F.lli Rosselli per la città metropolitana di Roma
La Città Metropolitana prefigura un nuovo modello di partecipazione democratica alla gestione delle complesse problematiche sociali ed economiche di un’area territoriale vasta.
Un’area già interessata da forti interrelazioni che, per la prima volta, si trovano ad avere un unico riferimento istituzionale, espressione di tutte la autonomie comunali presenti al suo interno.
Le Città Metropolitane divengono i soggetti istituzionali capaci di catalizzare lo sviluppo economico e sociale dal momento che – grazie alle realtà, spesso alle eccellenze, presenti al loro interno – offrono importanti opportunità in termini di crescita, attrazione degli investimenti e competitività.
La responsabilità per la realizzazione di questa configurazione e di questi obiettivi ricade sul Consiglio metropolitano che, a Roma, sarà eletto nel prossimo ottobre.
Il Consiglio metropolitano dovrà rendere coerente il sistema politico di governo dell’area metropolitana con le effettive condizioni dell’assetto attuale e delle necessità di cambiamento del territorio e delle comunità di cittadini che lo abitano.
Nell’impiego delle risorse (trasporti, lavoro, servizi pubblici, ecc.), così come nell’esperienza di vita quotidiana, i riferimenti principali sono sempre più legati alle relazioni che si stabiliscono tra i Comuni, che non hanno finora trovato la sede politica e di decisione adeguata alla dimensione e ai caratteri dei problemi: di fronte al rapidissimo mutamento delle esigenze della società, dell’economia, della vita di ciascuno di noi.
Le comunità che abitano e lavorano nell’area romana si trovano ad esprimere i principi degli obiettivi e delle scelte attraverso il voto del prossimo ottobre: tale espressione è affidata ai Sindaci e ai Consiglieri comunali dei 121 Comuni che costituiscono la Città Metropolitana di Roma, che assumono la responsabilità di contemperare le volontà dei Comuni che amministrano con la visione generale, indispensabile per giungere con successo alla effettuazione delle scelte.
Si apre una sede di partecipazione inedita per i Comuni e per i cittadini che deve realizzarsi fin dai primi atti della nuova Amministrazione: l’atto fondamentale è il Piano strategico, atto di indirizzo per il governo della Città Metropolitana e per le funzioni dei Comuni.
Il Piano strategico deve fornire indicazioni di lungo periodo per lo sviluppo, la gestione e la distribuzione delle risorse, intese nella loro interezza economica, sociale e culturale.
Il Piano non va inteso come sommatoria di piani settoriali – ancorché presenti e qualificati – ma come strumento innovativo per la realizzazione di una istituzione moderna che operi le scelte programmatiche e gestionali nel rispetto dello sviluppo dell’intero territorio.
L’esercizio delle funzioni di competenza della Città metropolitana, intese in termini complementari e integrati – con particolare riferimento alle strutture di comunicazione, alle reti di servizi e ai rapporti con le istituzioni locali, regionali e nazionali – costituisce l’elemento caratteristico della funzione innovativa di questa nuova istituzione.
Le modalità di attuazione del piano triennale e della gestione finanziaria ed amministrativa sono condizionate dalla partecipazione dei Comuni e dalla effettiva rappresentanza dei cittadini negli organi della Città metropolitana.
Il Consiglio metropolitano – che sarà eletto il prossimo ottobre, con una elezione indiretta che non dà rappresentanza ai territori né coinvolge i Consigli municipali di Roma – dovrà cimentarsi nella individuazione di criteri di rappresentanza territoriale che consentano, con elezioni indirette, di costituire un Consiglio metropolitano federale che assuma coerentemente la responsabilità degli obiettivi e delle scelte da effettuare.
Con tali indicazioni il Consiglio metropolitano potrà contribuire alla legislazione nazionale per le elezioni degli organi metropolitani.
Gli argomenti indicati richiedono un approfondimento operativo e costante da svolgere con tempestività: il Circolo Fratelli Rosselli, già da tempo impegnato su questa complessa tematica, intende contribuire ai lavori e alle elaborazioni del Consiglio Metropolitano e dei suoi organi e iniziare, con il presente documento, una riflessione con le Amministrazioni locali, le Associazioni dei Comuni, altre Associazioni culturali, politiche e sindacali.