D. Quale ritiene possa essere la forma partito più utile per il PD, ovvero meno ditta e più politica come missione
R. Il PD è il partito che fa della centralità della persona un punto fermo, io l’avevo capita così quando giovanissimo ricercatore avevo provato a capire attraverso Andreatta, Prodi quale dovesse essere la missione dell’Ulivo e il PD è la trasformazione di quel progetto politico in partito. Un progetto politico che faceva del solidarismo di derivazione socialista, cattolica, marxista, di sinistra un punto fermo e che considerava il mercato uno strumento straordinario per redistribuire opportunità, risorse e ricchezze, un mercato sempre regolabile dallo Stato. Il PD doveva essere, e purtroppo in questi ultimi 5 anni non lo è più stato, la cerniera tra gli ultimi e la borghesia, tra le periferie e l’establishment, tra le istituzioni e i luoghi del bisogno e i contesti di chi non ha voce. Purtroppo questa funzione è venuta meno ma io vorrei che il PD tornasse a ricoprirla. Sogno un partito di piazza e sui tablet, nelle sezioni, perché sarebbe il caso di tornare a chiamarle sezioni, e sugli smartphone; vorrei giovani e vecchi insieme, perché la rottamazione è stata un clamoroso fallimento culturale per tutti. Come ripeteva sempre mio nonno: “i giovani vanno veloce ma i vecchi conoscono la strada”; il PD se avesse avuto qualche vecchio in più accanto, forse non sarebbe uscito fuori strada”.
D. Quanto i riformisti debbono prevalere sui “massimalisti”
R. I riformisti e i massimalisti debbono confrontarsi, il PD era nato per questo, così come accade in tutti i grandi partiti della sinistra del mondo. Corbyn oggi guida il partito che è stato di Blair, ci sono stagioni in cui possono servire i Blair e stagioni in cui possono servire i Corbyn, sono entrambi figli dello stesso partito politico.
D. E’ evidente che le scissioni storicamente non servono ed abbiano scarsa efficacia elettorale , come evitare la rissosità
R. La rissosità si evita ascoltando, se la base si sente ascoltata e partecipe delle decisioni dei gruppi dirigenti, se chi rappresenta le diverse sensibilità del partito si sente ascoltato, allora chi guida un partito sicuramente farà la sintesi giusta; invece, se chi guida sbaglia, non ascolta, poi risbaglia e risbaglia ancora, inevitabilmente il partito, quando poi si perde, diventa rissoso.
D. La posizione del partito concessioni balneari tanto di attualità,nella precedente legislatura è stata quella di conservare lo status quo,un calcio all’Europa , come mai ?
Sulla Bolkestein ho preso la parola in totale solitudine nel mio partito, dicendo con chiarezza, partendo dal commercio e arrivando alla regolazione della concorrenza, che è una direttiva figlia di un tempo che non c’è più, nel senso che viene concepita agli inizi degli anni 2000 e vede la luce dopo il 2006 e quel tempo era un tempo in cui il digitale non aveva ancora cambiato le regole del gioco. Il capitalismo non era ancora quello di oggi, anche la regolazione dei commerci aveva altre caratteristiche, io penso che oggi quella direttiva non sia al passo con i tempi e serva un grande time out in Europa per definire cosa intendiamo per regolazione della concorrenza al tempo del capitalismo digitale. Vorrei capire chi regola la concorrenza di Amazon, di AirBnb, chi regola la concorrenza di una serie di settori che tolgono business, imposte e opportunità. Se tutto questo si deve trasformare nella punizione di chi ha utilizzato degli spazi demaniali mi sembra troppo, è evidente che servano soluzioni adeguate e cioè la certezza che chi utilizza gli spazi dello Stato deve fare investimenti certi ma una cosa è trovare le soluzioni connesse ai doveri di chi utilizza gli spazi demaniali, mi riferisco agli stabilimenti balneari, un’altra è fare passare la Bolkestein come un dogma perché la Bolkenstein non lo è. Io sono per la sospensione della Bolkestein e per la riscrittura delle regole che disciplinano la concorrenza.
D. Draghi ha appena detto che l’euro è stato un successo e che alcuni paesi non hanno colto l’opportunità , come membro dell’ establishment del PD cosa si rimprovera ?
R. La ringrazio per definirmi membro dell’establishment del PD ma penso di essere stato un membro del marciapiede del PD, tra l’altro non molto ascoltato. Draghi ha ragione, l’euro è stata la salvezza dell’Italia e di tutti i paesi che erano in ritardo di sviluppo e non è stato colto sino in fondo il percorso. Sotto alcuni aspetti è stato un freno per la costruzione dell’Europa politica ma è stato un freno perché la classe politica non è stata all’altezza della sfida che aveva di fronte. Mi sono sempre battuto per più Europa, non per l’Europa amputata che ha in mente Salvini. Io faccio politica perché spero che l’Europa un giorno abbia non solo lo stesso bilancio ma anche lo stesso fisco, lo stesso welfare le stesse pensioni, gli stessi salari oltre alla stessa bandiera e lo stesso esercito. Draghi ha ragione quando dice che è stata un’opportunità non colta da alcuni paesi, l’Italia è certamente tra i grandi paesi il primo a non averla colta fino in fondo
D. Aver sposato una donna del Centro Destra, averla conosciuta al lavoro,quanto incide sulla sua vita politica? Parlate a letto di politica?
R.A letto per fortuna si parla di vita privata. Essendoci già conosciuti ed avendo entrambi i ruoli di rappresentanti di forze politiche diverse ci siamo posti un limite che è rimasto invalicabile, cioè che nessuno avrebbe invaso il territorio dell’altro e abbiamo mantenuto anche un certo tipo di riserbo tra di noi sulla vita politica della rispettiva comunità. Penso che da questo punto di vista il paese sia molto più avanti rispetto ad alcuni gruppi dirigenti politici che magari utilizzano vicende private per provare a depotenziare i valori delle persone. Penso che ognuno di noi dimostri come fa politica con il proprio comportamento e la coerenza tra azione e proposte politiche che poi vengono di fatto vivisezionate da qualsiasi contesto dai media, ai social; tutto quello che fai viene messo alla prova dei fatti .