DOPO ARCONATE, PUO’ CAMBIARE ANCHE LA REGIONE LOMBARDIA
Concretezza e pragmatismo di Giorgio Gori conquistano gli indecisi
Del tutto inaspettatamente ho passato quest’ultimo fine settimana con una serie di flashback duri ma istruttivi. Dei lampi del passato recente che hanno illuminato alcuni squarci delle ore veramente più buie del passato Consiglio regionale. Mi riferisco alla Sanità lombarda e agli scandali che l’hanno ripetutamente squassata.
Il primo flash è occasionalmente nato da una ricorrenza: il 16 febbraio di appena due anni fa erano i giorni degli arresti in seguito a quell’indagine giudiziaria che le cronache battezzarono come Lady Dentiera.
Vennero così alla luce episodi corruttivi riferiti a condizionamenti nell’aggiudicazione e nello svolgimento di appalti indetti da aziende ospedaliere della Lombardia. Ingerenze che riguardavano le procedure di contrattazione con importanti strutture sanitarie private accreditate con il sistema sanitario nazionale, e che avrebbero consentito a un gruppo imprenditoriale di turbare in proprio favore l’aggiudicazione di una serie di appalti pubblici – banditi da diverse aziende ospedaliere per la gestione, in outsourcing, di servizi odontoiatrici – corrompendo i funzionari preposti alla gestione delle gare. Lo stesso presidente della Commissione Sanità del Consiglio, leghista della prima ora, a cui Maroni aveva affidato la stesura del testo della cosidetta ‘riforma sanitaria’, ne risultò coinvolto (e trovarono soldi di presunte tangenti addirittura stipati nel freezer della propria abitazione!).
Ora mancano pochi giorni all’appuntamento elettorale del 4 marzo, che potrebbe dare l’opportunità di un cambiamento. Ma le cronache non portano memoria di quei fatti tutto sommato recenti. E i sondaggi si son chiusi con cupe previsioni.
Io però non sono pessimista.
E lo dico riflettendo su un altro flash che ho vissuto invece sabato 17. Esattamente il giorno dopo quella ricorrenza, infatti, ho avuto occasione di seguire il nostro candidato Presidente Giorgio Gori in una delle sue 100 tappe attraverso la Lombardia.
Siamo stati ad Arconate, un Comune fino a poco tempo fa tristemente noto come roccaforte di un centrodestra rappresentato da un esponente di Forza Italia che fu, oltre che sindaco, vicepresidente del Consiglio regionale e potente assessore alla sanità lombarda. Anch’egli era stato arrestato e portato a San Vittore con gravi accuse di commistione di interessi nel corso della legislatura di Maroni ed ancora a fine novembre scorso veniva coinvolto in una nuova vicenda giudiziaria per palese conflitto di interesse.
Ebbene quella roccaforte, di cui si faceva forte l’ex assessore ed ex vicepresidente del Consiglio, non c’è più. E’ stata espugnata da un gruppo di giovani che con una lista civica hanno liberato Arconate dalla cappa del centrodestra.
“Una cosa che sembrava impensabile, persino inconcepibile, ancora poco tempo fa”, come ha detto Gori. Che ha aggiunto: “Bisogna prendere esempio da Arconate!”
Mi sono convinta che il luogo comune del pessimismo non è d’obbligo. Anzi proprio in questi incontri e in questi contatti ravvicinati con la gente normale, vedo che la conoscenza diretta di Giorgio Gori, anche solo il fatto di sentirlo parlare e argomentare, con la sua concretezza e il suo pragmatismo, convince anche persone deluse o indecise.
Perciò io sono ottimista.
Credo sinceramente che possiamo farcela a vincere la sfida del 4 marzo: e noto come via via che i cittadini possono incontrare ed ascoltare il nostro candidato presidente, questo mio ottimismo lo riscontro anche nel comune sentire
Vale la pena tentare ancora una volta di cambiare. La Lombardia se lo merita. E ripartiremo con il programma di Gori a dare nuove ali alla nostra regione.
Silvia Fossati
Consigliere regionale gruppo “Gori Presidente”
Candidata elezioni regionali lista “Gori Presidente”