Milano è la capitale d’Italia, adesso: e non solo perché è l’unica città italiana davvero internazionale per innovazione, idee, economia, cultura. Milano è la città che meglio ha compreso la Storia, quella dei nostri tempi e guida con tempestività e lungimiranza i mutamenti necessari: a partire da quelle che richiedono i flussi migratori, la trasformazione antropologica, i bisogni del territorio.
Ne abbiamo parlato con Diana De Marchi, Presidente della Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili del Comune di Milano, che da anni si occupa dei minori immigrati non accompagnati.
Diana, in questi giorni i minori sono al centro dell’attenzione nel Paese: la legge sullo Ius soli approvata dalla Camera alla fine del 2015è approdata al Senato il 15 giugno, scatenando risse, reazioni inconsulte e raggelanti ostruzionismi…
La nuova legge introduce in particolare due nuovi criteri per ottenere la cittadinanza prima dei 18 anni: lo ius soli (“diritto legato al territorio”) temperato e lo ius culturae (“diritto legato all’istruzione”).* [Vedi pdf allegato] Riguarda un numero assai limitato di minori che sono, a tutti gli effetti, italiani: è impensabile negare loro la cittadinanza e i diritti civili che essa comporta.
Il 6 maggio è entrata in vigore la legge Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati, approvata il 7 aprile 2017, di cui è stata relatrice l’on. Sandra Zampa del PD. Cosa prevede, in sintesi?
Le disposizioni principali contenute nella legge (47/2017) sono in linea con quanto raccomandato dall’Unicef e coerenti con gli impegni del Governo italiano, derivanti dall’adesione alla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, e alla Agenda 2030, di difendere i loro diritti all’istruzione e alla salute; il diritto all’ascolto nei procedimenti amministrativi e giudiziari, anche in assenza del tutore, e all’assistenza legale. Anche l’Unicef ha espresso la sua soddisfazione per questa legge, prima in Europa, che – siamo certi – verrà presto ripresa dagli altri Paesi.
A Milano com’è la situazione dei minori non accompagnati?
Alla fine del 2016, i ragazzini presi in carico dal comune di Milano erano 873: 811 di questi erano ospitati nelle comunità educative per minori, o in altre strutture un po’ più grandi (con meno di venti posti ciascuna), aperte appositamente dal Comune in sinergia con alcune realtà del privato sociale, e attrezzate con professionalità formate ad hoc. Ricordo che, negli ultimi mesi, l’età si è notevolmente abbassata: dai 16-17 si è passati ai 12-13, con notevole aumento anche delle femmine.
E la scuola, l’istruzione?
La scuola è avanti, rispetto a ogni altra istituzione. La cultura ha la capacità di leggere, di capire e trovare soluzioni. Per la nostra scuola tutti gli studenti hanno diritto alla miglior cura possibile. Qui a Milano stiamo già studiando strategie per l’inserimento dei ragazzini in qualunque momento dell’anno arrivino. Dal Ministero dell’Interno sono stati stanziati 15 milioni (per tutto il territorio nazionale) che ci aiuteranno a integrare il personale di sostegno e la presenza indispensabile dei mediatori culturali.
Milano è attenta, Milano è sollecita sui problemi dell’integrazione….
Milano è una fucina di iniziative e convegni come quello che si è appena tenuto in Sala Alessi, in Comune, il 15 e 16 giugno, Proteggere, accogliere, crescere insieme, un seminario nazionale organizzato da Save the children, sulla legge 47/2017, che ha visto per protagonista proprio Sandra Zampa.
Fra le iniziative segnalo quella di Don Virginio Colmegna, presidente della fondazione Casa della Carità, tra i promotori di una legge di iniziativa popolare Ero Straniero – L’umanità che fa bene, che vuole cambiare le politiche sull’immigrazione, superando la legge Bossi- Fini quando erano ministri nel governo Berlusconi. La campagna è iniziata il primo maggio a Roma (serviranno 50 mila firme). Si può firmare anche a Milano e nei comuni della città metropolitana.
Diana saluta in fretta per correre a una partita di calcio organizzata per tenere i riflettori puntati sulla violenza sulle donne. E’ una formica sempre di corsa perché non c’è tempo da perdere, quando si tratta di diritti umani. E come lei – e con lei – sono in tanti, a Milano, a pensare, costruire, combattere con lucidità, energia e passione.
Già, Milano: e non solo. Perché tutta la Lombardia si sta muovendo: e sono più di cento i sindaci che fanno rete. E non di una sola parte politica. Saranno loro a ridicolizzare e mettere nell’angolo i becerumi dell’ignoranza, dei proclami urlati, dei populismi ondivaghi. La Storia, da sempre, è in costante mutamento; ruit: e a una velocità che i nostri Masaniello da due soldi non riescono a seguire e, tantomeno, a contenere.
Chissà se hanno mai pensato che, proprio nei paesi delle montagne lombarde, dove ci si chiudeva a riccio e si indicava come “straniero” l’abitante del villaggio accanto, fiorivano la miseria e le deformazioni dovute a unioni tra consanguinei… mentre l’apertura sul Mediterraneo rendeva magnifiche e attraenti Venezia, Firenze, Genova, Napoli, Palermo (fra le altre città italiane). Guarda caso: sono loro, adesso, e la meravigliosa cultura e arte cui hanno dato vita, a rappresentare la vera ricchezza del nostro Paese…. con Milano.
L’ultimo documento del Comune di Milano sui minori non accompagnati 17 giugno 2017
Sintesi della legge sullo ius soli