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A Milano non fa freddo: Sandra, Virginio, Diana e gli altri (a proposito di ”Ius soli” e di minori)

19 giugno 2017 di Giuliana Nuvoli

Milano è la capitale d’Italia, adesso: e non solo perché è l’unica città italiana davvero internazionale per innovazione, idee, economia, cultura. Milano è la città che meglio ha compreso la Storia, quella dei nostri tempi e guida con tempestività e lungimiranza i mutamenti necessari: a partire da quelle che richiedono i flussi migratori, la trasformazione antropologica, i bisogni del territorio.

Ne abbiamo parlato con Diana De Marchi, Presidente della Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili del Comune di Milano, che da anni si occupa dei minori immigrati non accompagnati.

Diana, in questi giorni i minori sono al centro dell’attenzione nel Paese: la legge sullo Ius soli approvata dalla Camera alla fine del 2015è approdata al Senato il 15 giugno, scatenando risse, reazioni inconsulte e raggelanti ostruzionismi…

La nuova legge introduce in particolare due nuovi criteri per ottenere la cittadinanza prima dei 18 anni: lo ius soli (“diritto legato al territorio”) temperato e lo ius culturae (“diritto legato all’istruzione”).* [Vedi pdf allegato] Riguarda un numero assai limitato di minori che sono, a tutti gli effetti, italiani: è impensabile negare loro la cittadinanza e i diritti civili che essa comporta.

Il 6 maggio è entrata in vigore la legge Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati, approvata il 7 aprile 2017, di cui è stata relatrice l’on. Sandra Zampa del PD. Cosa prevede, in sintesi?

Le disposizioni principali contenute nella legge (47/2017) sono in linea con quanto raccomandato dall’Unicef e coerenti con gli impegni del Governo italiano, derivanti dall’adesione alla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, e alla Agenda 2030, di difendere i loro diritti all’istruzione e alla salute; il diritto all’ascolto nei procedimenti amministrativi e giudiziari, anche in assenza del tutore, e all’assistenza legale. Anche l’Unicef ha espresso la sua soddisfazione per questa legge, prima in Europa, che – siamo certi – verrà presto ripresa dagli altri Paesi.

A Milano com’è la situazione dei minori non accompagnati?

Alla fine del 2016, i ragazzini presi in carico dal comune di Milano erano 873: 811 di questi erano ospitati nelle comunità educative per minori, o in altre strutture un po’ più grandi (con meno di venti posti ciascuna), aperte appositamente dal Comune in sinergia con alcune realtà del privato sociale, e attrezzate con professionalità formate ad hoc. Ricordo che, negli ultimi mesi, l’età si è notevolmente abbassata: dai 16-17 si è passati ai 12-13, con notevole aumento anche delle femmine.

E la scuola, l’istruzione?

La scuola è avanti, rispetto a ogni altra istituzione. La cultura ha la capacità di leggere, di capire e trovare soluzioni. Per la nostra scuola tutti gli studenti hanno diritto alla miglior cura possibile. Qui a Milano stiamo già studiando strategie per l’inserimento dei ragazzini in qualunque momento dell’anno arrivino. Dal Ministero dell’Interno sono stati stanziati 15 milioni (per tutto il territorio nazionale) che ci aiuteranno a integrare il personale di sostegno e la presenza indispensabile dei mediatori culturali.

Milano è attenta, Milano è sollecita sui problemi dell’integrazione….

Milano è una fucina di iniziative e convegni come quello che si è appena tenuto in Sala Alessi, in Comune, il 15 e 16 giugno, Proteggere, accogliere, crescere insieme, un seminario nazionale organizzato da Save the children, sulla legge 47/2017, che ha visto per protagonista proprio Sandra Zampa.

Fra le iniziative segnalo quella di Don Virginio Colmegna, presidente della fondazione Casa della Carità, tra i promotori di una legge di iniziativa popolare Ero Straniero – L’umanità che fa bene, che vuole cambiare le politiche sull’immigrazione, superando la legge Bossi- Fini quando erano ministri nel governo Berlusconi. La campagna è iniziata il primo maggio a Roma (serviranno 50 mila firme). Si può firmare anche a Milano e nei comuni della città metropolitana.  

Diana saluta in fretta per correre a una partita di calcio organizzata per tenere i riflettori puntati sulla violenza sulle donne. E’ una formica sempre di corsa perché non c’è tempo da perdere, quando si tratta di diritti umani. E come lei – e con lei – sono in tanti, a Milano, a pensare, costruire, combattere con lucidità, energia e passione.

Già, Milano: e non solo. Perché tutta la Lombardia si sta muovendo: e sono più di cento i sindaci che fanno rete. E non di una sola parte politica. Saranno loro a ridicolizzare e mettere nell’angolo i becerumi dell’ignoranza, dei proclami urlati, dei populismi ondivaghi. La Storia, da sempre, è in costante mutamento; ruit: e a una velocità che i nostri Masaniello da due soldi non riescono a seguire e, tantomeno, a contenere.

Chissà se hanno mai pensato che, proprio nei paesi delle montagne lombarde, dove ci si chiudeva a riccio e si indicava come “straniero” l’abitante del villaggio accanto, fiorivano la miseria e le deformazioni dovute a unioni tra consanguinei… mentre l’apertura sul Mediterraneo rendeva magnifiche e attraenti Venezia, Firenze, Genova, Napoli, Palermo (fra le altre città italiane). Guarda caso: sono loro, adesso, e la meravigliosa cultura e arte cui hanno dato vita, a rappresentare la vera ricchezza del nostro Paese…. con Milano.

Diana De Marchi
Diana De Marchi
Don Colmegna
Don Colmegna
Sandra Zampa
Sandra Zampa

 

L’ultimo documento del Comune di Milano sui minori non accompagnati 17 giugno 2017

Sintesi della legge sullo ius soli

 

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Archiviato in: Attualità Etichettato con:diana de marchi, don colmegna, ius soli

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